Vittorio Tolu

Vittorio Tolu ( Atzara, 1937 ), figura attiva nell’ambito delle ricerche astratte e concettuali, dopo gli studi presso gli Istituti d’arte di Firenze e di Sassari, la sua formazione si è completata grazie ai diversi viaggi in Europa, durante i quali ha approfondito la conoscenza dei movimenti delle avanguardie storiche, all’epoca dominate dalla ricerca informale, confrontandosi con le nuove molteplici esperienze dell’arte contemporanea. Molto importante nel suo percorso artistico sarà l’avvicinamento alla corrente artistica dell’Informale alla fine degli anni ’50, movimento ispiratore anche delle prime opere dell’artista nuorese Gino Frogheri, tra l’altro presente nello stesso Museo Atzarese. Verso la fine degli anni Cinquanta ha iniziato a lavorare per la galleria fiorentina Numero, entrando in contatto con Fiamma Vigo, la quale lo ha invitato a partecipare ad alcune mostre collettive e personali, sia all’estero che in Italia. Grazie a questa collaborazione, che è durata fino ai primi anni Settanta, Tolu ha avuto modo di approfondire e sviluppare la propria ricerca, intensificando altresì scambi e contatti con numerosi artisti. Durante il suo percorso artistico prende parte alla formazione del gruppo “Set di Numero” (1966), caratterizzato da un’adesione all’astrattismo. Con questo gruppo parteciperà a numerose esposizioni a livello nazionale. In seguito, verso la fine degli anni ’60 e l’inizio degli anni ’70 si accosta e prende parte alla formazione del gruppo “F 1” di Firenze, con la quale collabora producendo una serie di serigrafie e della cassetta di multipli “Multibox” , con la partecipazione di Achille Bonito Oliva, il cui lavoro era caratterizzato prevalentemente dall’adesione all’astrattismo spazio-oggettuale, i cui riferimenti fondavano le basi nell’arte astratta – e dunque nelle ricerche relative alla percezione emozionale del colore e delle forme – guardando altresì alla pratica concettuale di decontestualizzare, e nobilitare, oggetti di uso quotidiano.
Nel 1972, anno in cui Tolu ha vinto l’undicesima edizione del Premio internazionale “Joan Miró” di Barcellona, ha iniziato a dedicarsi ai libri d’artista sino a sviluppare nuove soluzioni formali che hanno caratterizzato la creazione di Atlante: un volume di sole immagini realizzate con diverse tecniche (matita, acquerello, pennarello, collage, tempera, ecoline, ecc.). Atlante restituisce la visione di un nuovo pianeta, accuratamente descritto, nato da una surreale metamorfosi geografica che interessa la struttura morfologica delle nazioni, delle coste e dei mari, i quali, prendono le sembianze di parti del corpo umano (come il cervello, l’occhio, la mano, la bocca o un profilo).
Tolu ha avviato la produzione di questi libro-oggetto e libro-scultura, concependoli come opere d’arte: preziosi manufatti la cui realizzazione si distingue per minuzia e grande raffinatezza formale, quasi tutti in copia unica. Dopo essersi cimentato nel disegno, nella ceramica, nella litografia e nello sbalzo su rame, i libri d’artista hanno rappresentato il suo primo approccio verso il binomio “scultura-preziosità” che, nel corso degli anni, ha sviluppato e approfondito, producendo anche gioielli con un’ampia varietà di materiali. Seppur la pittura sia il mezzo espressivo che accompagna da sempre la produzione di Tolu, è stato anche vicino al gruppo dei poeti visivi e, negli anni Novanta, ha realizzato sculture e installazioni polimateriche e si è interessato alla Mail Art. L’insieme di queste esperienze è significativo all’interno della sua ricerca poiché denota uno spiccato istinto creativo poliedrico e curioso, e connota la sua opera quale frutto di una pulsione emozionale e non di quelle riflessioni concettuali che hanno segnato il lavoro di molti artisti suoi contemporanei.
L’ultimo, attuale, ciclo della sua produzione vede un’evoluzione del processo scultoreo e pittorico che dal minimale-concettuale, ha recuperato una sorta di figuratività caratterizzata da echi archetipici e venature surreali. Per l’eterogeneità della sua produzione e la grande quantità di collaborazioni, è difficile inserire Tolu in un’unica corrente artistica. La sua cifra stilistica si è più volte rinnovata e rigenerata grazie all’ambiente culturale a lui contemporaneo; le forme da lui individuate sono metafora della conoscenza e della memoria, ineffabili espressioni di un sapere ricco di fantasia che preservano un’aurea elegante e rarefatta, espressione del mistero dell’esistenza e dell’identità, poste in relazione all’evoluzione dei codici del linguaggio artistico. Nel 2011 ha partecipato alla 54° Biennale d’arte internazionale di Venezia, Padiglione Italia, Sardegna, e ha tenuto una personale nella D’Haudrecy Art Gallery, Knokke, Belgio. Nel 2012 partecipa alla mostra dell’Accademia delle arti del disegno di Firenze ‘Archipitture. Omaggio a Vasari’. Sue opere si trovano presso musei e istituti, italiani e stranieri, e in collezioni private.

Mostre personali
2004 – Firenze, Biblioteca Nazionale Centrale, “Mutus Liber”
2003 – Modena, Biblioteca civica d’arte L. Poletti, “In forma di libro”
2002 – Firenze, Museo Marino Marini, “Ingredienti per Théatron”
1994 – Firenze, Biblioteca nazionale centrale, “Libri & oggetti. 1965/1994”
1976 – Roma, Galleria Fiamma Vigo
1971 – Bologna, Galleria 2000
1968 – Bratislava e Banska Bystrica, Narodni Galerie
1968 – Macerata, Museo Civico
1963 – Firenze, Galleria Numero

Mostre collettive
2007 – Forte di Marmi, “Sculture da indossare”
2006 – Sassari, Palazzo della Frumentaria, “Il segno nel libro. Storia e attualità del segnalibro reinventato da cento artisti della Sardegna” (Ilisso edizioni)
2006 – Ercolano, Museo Archeologico Virtuale, “FuocOVitale”, libri d’artista
2006 – Bologna, “Artelibro 2006”
2005 – Spoleto, ex chiesa dei SS. Stefano e Tommaso, “Spoleto capitale del vino, cantine italiane in mostra, tra cultura, arte e spettacolo”
2003 – Firenze, Archivio di Stato, “Fiamma Vigo e Numero. Una vita per l’arte”
2001 – San Gimignano, Galleria d’ arte moderna e contemporanea, “L’ immagine e la parola”
2001 – Firenze, Museo degli argenti, Palazzo Pitti, “L’ arte del gioiello e il gioiello d’ artista dal ‘900 a oggi”
1999 – Firenze, Galleria Spaziotempo, “Informale. Firenze anni ‘50”
1999 – Massa, Palazzo Ducale, “Accadde in Toscana”
1998 – Firenze, Galleria Spaziotempo, “Correnti alternate. Un itinerario dal ’47 al ‘60”
1996 – Firenze, Galleria Bisonte, “In spazio”
1996 – Pienza, “Prima della scultura”
1994 – Firenze, Biblioteca nazionale centrale, “Alphabetica”
1986 – Firenze, “Firenze per l’ Arte contemporanea”
1983 – Philadelphia (USA), “Made in Florence”
1982 – Bilbao, Arteder
1973 – Barcelona, XI Premio Internacional de Dibujx “Joan Mirò”
1973 – Bari, Expo Arte
1972 – Firenze, Galleria Schema, “Returned to sender”
1972 – Dusseldorf, IKI 74, “Returned to sender”
1971 – Venezia, Galleria Cavallino, “Faites votre jeu”
1971 – Basilea, Art’ 4, 73, “Faites votre jeu”
1971 – Dusseldorf, IKI 73
1971 – Settignano, Premio Paolo Scheggi
1970 – Firenze, Galleria Flori, “Accumulazioni”
1971 – Firenze, Premio Fiorino, “Accumulazioni”.
1969 – Modena, “Arte e critica”
1969 – XV premio Termoli, “Arte e critica”
1969 – Basilea, Art’ 1 70, “Arte e critica”
1969 – Firenze, Premio Fiorino
1968 – Firenze, Mostra mercato d’ Arte contemporanea
1966 – Genova, Galleria Carabaga, “Oggetto e visione”
1965 – Castelfranco Veneto, Biennale
1964 – Firenze, Mostra mercato d’ arte contemporanea
1962 – Copenaghen, Galleria Nikolaj Kirke
1960 – Firenze, Galleria Numero, “45 artisti astratti”

 

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